domenica 26 febbraio 2012

Il Pane Irpino

In irpinia nasce il pane doc









L’Asso – Api di Avellino propone l’istituzione di un marchio di qualità artigianale sul pane irpino. L’Associazione artigiani e piccoli imprenditori denuncia le difficoltà che vive il settore della panificazione “caratterizzato da una concorrenza selvaggia e da un surplus di offerta nei confronti della domanda che, a causa delle particolari dinamiche commerciali degli ipermercati, porta ad un abbassamento dei prezzi al consumo”.
Il presidente Basilio Minichiello, presidente di Asso-Api Avellino e numero uno dell’Associazione italiana panettieri e pasticcieri chiede l’istituzione di incentivi per chi apre un punto vendita e soprattutto sollecita lo stop al confezionamento in buste di plastica nella Gdo e alla concorrenza spietata, stabilendo un prezzo base di mercato. Ed ancora per l’Asso – Api occorre recuperare il requisito di professionalità da ottenere con un apprendistato in azienda o con un’adeguata formazione di settore. Il tutto con la realizzazione, sull’asse della filiera corta, di farmer’s market territoriali: aggregazioni di produttori agricoli che in specifiche location mettono in commercio le proprie lavorazioni senza intermediari. “L’Irpinia mette in evidenza Minichiello – secondo gli ultimi dati Istat, presenta uno dei prezzi medi più bassi in Italia per il pane che si aggira intorno ad 1,60 euro a chilogrammo rispetto ai 2,76 euro che si captano su scala nazionale”. Una situazione non più tollerabile per i produttori irpini.
Ma la ripresa è possibile. E passa per cinque punti chiave targati Asso-Api Avellino: recuperare il riconoscimento di chi ha vera competenza in panificazione, istituzione di un brand che possa distinguere il prodotto artigiano (lavorato a mano) da quello industriale, evitare la corsa sfrenata al ribasso con una soglia minino di prezzo, sovvenzioni economiche ai produttori per l’apertura di panetterie dove poter vendere anche il pane sfuso, quello a fette, e non confezionato in buste di plastica, bensì imbustato in sacchetti di carta riciclabile.

DI FILOMENA LABRUNA

Nessun commento:

Posta un commento