sabato 4 giugno 2011

Ponte Rotto



Ai confini del territorio di Bonito si possono scorgere, sul letto del fiume Calore, i ruderi di un antichissimo viadotto romano detto Ponte Rotto o Ponte Appiano.

Costruito per consentire il passaggio della via Appia, che da Benevento si inoltrava verso la valle dell'Ufita, subì nel corso dei secoli numerosi rifacimenti ed interventi di manutenzione, a conferma della notevole importanza rivestita nei collegamenti tra il Sannio, l'Irpinia e la Puglia.

La via Appia, mentre da Roma a Capua fu creata ex novo nel 314-312 a.C., nel tratto da Capua a Venosa, realizzato dopo le guerre sannitiche, attorno al 190 a.C., seguiva soprattutto percorsi naturali. Da Caudium giungeva a Benevento, importantissimo nodo viario, e con il tratto successivo di 15 miglia raggiungeva Aeclanum.

Questo tratto fu rinnovato da Adriano nel 123 d.C., come attestano anche i sei miliari ritrovati lungo il percorso, e attraversava il Calore proprio con il Ponte Rotto.

Forse realizzato inizialmente in legno, fu ricostruito in muratura probabilmente in età traianea.

Tale datazione è avvalorata dalla tecnica costruttiva con paramenti in laterizio e ghiere di bipedali, simile a quella di alcuni ponti della via Traiana, quali quello delle Chianche presso Buonalbergo, quello di Santo Spirito a Montecalvo e i due sul Carapelle e sul Cervaro in Puglia.

La struttura, a schiena d'asino, era lunga circa 142 metri e comprendeva otto archi sorretti da sette piloni, di cui tre in acqua e quattro sul terreno.

La carreggiata aveva una larghezza di circa quattro metri e il complesso era rivestito in opus reticulatum.

Con la fine dell'Impero, il ponte e la via Appia continuarono a rivestire un ruolo importante per la viabilità e furono utilizzati, anche dopo l'occupazione longobarda, dai Bizantini e dai Normanni.

Al periodo altomedievale si fanno risalire i resti di due pilastri, aggiunti in sott'arco durante un intervento di restauro del ponte. I due piloni, che occupano il centro della quarta e della settima arcata, inglobano materiale lapideo proveniente dallo spoglio di antichi monumenti, tra cui un tronco di colonna liscia, blocchi con resti di cornici, il frammento di un capitello con foglie d'acanto e di un fascio littorio.

Subito a valle fu realizzato, certamente per sostituire il ponte antico definitivamente abbandonato, un piccolo ponte medievale, lungo circa 42 metri e con due soli piloni, di cui sono visibili ancora oggi i ruderi.

Il monumento è situato al confine del territorio di Apice, provincia di Benevento.

Vi si arriva dalla strada nazionale per Benevento (SS90), attraverso una strada interpoderale.

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